“Oggi per creare vini d’eccellenza, oltre all’imprescindibile qualità delle materie prime, sono necessari visione, innovazione e coraggio”.
Questa secondo Leonardo e Luca Baccarelli è la formula vincente per mettere in atto una concreta idea di viticoltura, effetto di un paziente dialogo tra testa e cuore, e di cui sono principi fondanti appartenenza, identità e carattere.
A Roccafiore per raggiungere l’eccellenza ci si attiene fermamente a questa ricetta, con la consapevolezza che continuare a interrogarsi rappresenta il miglior antidoto all’appagamento, motivo per cui si rinnova continuamente lo spirito di sperimentare e migliorarsi sempre. L’idea di sostenibilità agricola e ambientale è uno degli elementi cui far fede nel rispetto di un territorio costituito da natura e cultura, un ambiente abitato da uomini, la cui impronta indelebile è inscritta nella memoria della terra e delle persone.
Il rispetto dei luoghi si declina nell’esaltazione delle peculiarità di vitigni autoctoni che qui si allevano da secoli, farlo richiede impegno, tecnica e conoscenze, che consentono di produrre dei vini dotati di uno stile e di un’identità inconfondibili, in cui sono distillate sia le scelte audaci che la pazienza e l’ascolto. Questo a voler rimarcare che a Roccafiore non si persegue un’innovazione fine a sé stessa, quanto piuttosto il realizzarsi di visioni e obiettivi che Leonardo e Luca vogliono trasmettere fedelmente ai loro vini.
“Terra” non è mero suolo, secondo Leonardo Baccarelli è ispirazione per uno sviluppo avente il bello come punto fermo, segno tangibile di rispetto per la comunità. Fare del vino il baricentro propulsivo di una campagna nobile ha inteso puntellare l’estetica con la logica, nella convinzione che la bontà dei frutti possa nascere solo dall’armonia del luogo.
Un’attenta modulazione del paesaggio non come ornamento di facciata bensì quale trasparente presupposto qualitativo: è questo il punto d’intersezione tra l’agricoltura e le altre anime di Roccafiore, in un fitto reticolo tracciato dalla medesima forma mentis.
Accostarsi a un bicchiere di vino per Leonardo Baccarelli è sempre stato il godimento misurato di un prodotto denso di significati. Dalla predilezione per la Schiava altoatesina, capace di coniugare finezza e levità, è nata la voglia di replicare in Umbria il senso di quella leggiadria. Il progetto è stato avviato sul finire degli anni ’90 col desiderio di concretizzare una visione limpida: mettere a sistema una visione ancora slegata nei suoi elementi costitutivi – paesaggio, clima, vitigni, tradizione – in un’ottica che guardasse all’innovazione come ponte verso il futuro, senza indugiare in tentazioni nostalgiche. La gradualità nell’agire, priva di incertezze, ha creato un’azienda-modello sotto i profili della sostenibilità e dello sviluppo di territorio.
Luca ha sublimato l’intuizione del padre nel desiderio del figlio. Da connettore diacronico di volontà, il vino è divenuto fulcro di energie che lo hanno elevato a una crescente definizione di sé. La decisione di allevare solo vitigni autoctoni, non scontata all’epoca del loro impianto, è stato il primo seme di credibilità. L’autorevolezza è venuta poi, facendo convergere forma e sostanza con mano gentile ma ferma. Fin dall’inizio, però, Luca ha anche esplorato una tipicità alternativa della zona, sondandone le potenzialità tramite una pulizia esecutiva che non ne diluisse il carattere. Immaginare ciò che ancora non c’è presenta sempre dei rischi, ma i vini creati negli anni testimoniano un percorso coerente, teso a consolidare gradualmente la direzione anziché cercare visibilità con eclatanti scelte stilistiche.
Roccafiore è un incubatore di idee dove il vino che si produce è lo specchio del carattere deciso e paziente di coloro che lo producono e che sanno attendere. Quell’attesa ponderata è il segno tangibile della consapevolezza che per fare grandi vini è necessario conoscere, ma anche osare, avendo una chiara visione del risultato che si vuole ottenere.
Roccafiore è un microcosmo fatto di persone capaci di dar forma ad un’idea palpabile quanto la passione che le alimenta. Ed in cantina come in vigna si ha piena percezione di questo entusiasmo contagioso.
Produrre vino è un’arte. E, come ogni arte, ha bisogno di perizia tecnica ma anche di ispirazione. Leonardo e suo figlio Luca questo lo sanno bene e perciò il rapporto con la terra che li ha ispirati non è nostalgico, ma piuttosto rispettoso e orgoglioso della propria identità e dei valori che con soddisfazione si ritrovano nei vini. La filosofia di questa azienda giovane ed ambiziosa si riassume nell’idea che il vino non sia soltanto un prodotto di consumo, quanto piuttosto un complesso distillato di sapori, suggestioni ed esperienze che imprimano al vino il segno di chi l’ha creato. Con lo stesso carattere deciso, distintivo, ricco di sfumature.
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